Un Uomo Ricco Incontra un Bambino di 8 Anni nella Piazza del Paese la Vigilia di Natale — “Puoi Aiutarmi a Trovare la Mia Famiglia?” Chiede il Bambino

La vigilia di Natale, la piazza del paese era piena di luci, risate e musica. Le famiglie pattinavano sul ghiaccio, i bambini correvano con cioccolata calda in mano, ma io, Dennis, camminavo da solo, osservando tutto da lontano. Mi sentivo fuori posto.
All’improvviso, sentii un leggero strattone al mio cappotto. Mi voltai e vidi un bambino. Avrà avuto otto anni al massimo, con grandi occhi marroni e un’espressione preoccupata. Stringeva un portachiavi nella mano tremante.
«Mi scusi, signore,» disse con voce educata ma esitante. «Ho bisogno di aiuto. Non vedo la mia famiglia da giorni.»
Abbassò lo sguardo e si spostò da un piede all’altro. «Li sto cercando da un po’… Ma per favore, non chiami la polizia.»
Mi inginocchiai e posai una mano sulla sua spalla.
«Va bene,» dissi con dolcezza. «Niente polizia, te lo prometto. Vediamo di capire come aiutarti.»
«Mi chiamo Dennis. E tu?»
«Ben,» rispose, stringendo ancora di più il suo portachiavi.
Chiamai il mio autista, e mentre aspettavamo nel freddo, salimmo entrambi in macchina. Cercai di fare conversazione.
«Quel portachiavi sembra speciale. Da dove viene?»
Ben lo guardò, accarezzando il piccolo cuore d’argento. «È… è solo un portachiavi che ti danno in un posto dove ho dormito una volta.»
Arrivammo all’indirizzo che mi aveva dato. Lo accompagnai fino alla porta. Bussò una, due volte. Silenzio.
Guardai le luci della piazza in lontananza.
«Ben,» dissi inginocchiandomi, «che ne dici di tornare in piazza a divertirci un po’ mentre aspettiamo? Hai mai pattinato sul ghiaccio?»
I suoi occhi si illuminarono. «Mai! Possiamo?»
Sorrisi. «Certo.»
Pochi minuti dopo eravamo sul ghiaccio. All’inizio era instabile, con le braccia in aria, ma poi prese confidenza. Scivolammo, cademmo e ridemmo. Mi sentivo più leggero che da anni.
Poi provammo un gioco da fiera, quello con gli anelli sulle bottiglie. Non vinse, ma si divertì come se avesse conquistato il primo premio.
«Possiamo prendere una cioccolata calda?» chiese, indicando il chiosco.
«Ovviamente,» risposi.
Nonostante lo conoscessi da poche ore, sentivo un legame forte con lui. E non volevo che la notte finisse.
Poi mi schiarii la voce.
«Ben… forse è ora di tornare al rifugio.»
Mi guardò sorpreso e abbassò lo sguardo. «Come lo sai?»
Sorrisi e indicai il suo portachiavi. «L’ho riconosciuto. Quando ero lì, ne davano uno uguale.»
Ben annuì lentamente. «Volevo solo… sapere com’è avere una famiglia. Almeno per Natale.»
Ritornammo al rifugio in silenzio. Quando arrivammo, una donna ci aspettava fuori. Era la stessa che mi aveva urtato sulla piazza.
«Grazie infinite per averlo riportato,» disse sollevata. «Io sono Sarah. Faccio volontariato qui. Lo cercavamo da questo pomeriggio.»
Nei mesi successivi tornai spesso al rifugio. Sarah e io parlammo molto, ci aiutammo a vicenda, e diventammo sempre più vicini.
Il Natale successivo, tutto era cambiato.
Sarah ed io ci eravamo sposati, e Ben era diventato legalmente nostro figlio. Quella vigilia di Natale tornammo nella piazza, tutti e tre mano nella mano, circondati da luci, risate… e amore.